Ore 17,30 UTC 332 miglia percorse.
Vento pari a zero, sole e finalmente la prima giornata di caldo. L'equipaggio si rilassa, si fanno le pulizie e scatta l'ora della doccia. Renato ci regala una sessione di musica dal vivo al tramonto. La focaccia lievita nel forno.
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Ore 7 sveglia, una rapida colazione e via, molliamo gli ormeggi.
Un po' di nuvole e il sole ci accompagnano fuori dal porto. La nostra traversata è cominciata! 15 nodi al giardinetto e la barca vola a più di 6 nodi. A mano a mano che ci allontaniamo da Gran Canaria l'onda si stende, la navigazione comincia bene! Verso sera il vento aumenta un po', prendiamo prima una mano e poi la seconda. Per stare tranquilli durante la notte prendiamo anche la terza. Grande festa ierissera per salutare i regatanti in partenza per l'ARC, fuochi d'artificio e musica.
Questa mattina musica a palla mentre le barche cominciavano a uscire dal porto, salutate e commentate una per una con gli altoparlanti. Vento forte, nuvole e una sottile pioggerella ha accompagnato le barche alla linea di partenza. All'improvviso il porto era vuoto, l'emozione cresce.... tra poco tocca a noi partire.... Ci sembrava che sarebbe stata una navigazione tranquilla. Si ok se si parte alle 8 alle 16 massimo le 17 siamo a Las Palmas.
La colazione si prolunga un po' più del previsto e verso le nove meno un quarto siamo fuori dal porto. Puntiamo a nord, sole, vento praticamente inesistente, procediamo a motore. Sarà il caldo, l'onda che mi culla, insomma mi viene sonno e vado un po' in cuccetta. Sto per addormentarmi quando la barca comincia a saltare sull'onda. Sarà una nave, penso, mentre cerco di riprendere sonno. Ma nulla, l'armatore barca continua a saltare di qua e di la. Esco fuori e siamo sui 20 nodi di prua, il mare è bianco di schiuma. Presto i 20 nodi diventano 30, e la nostra velocità scema drasticamente. L'isola è tonda e a mano a mano che la costeggiamo il vento gli gira intorno e noi ad ogni capo ce lo ritroviamo sempre sul naso! Sono le 17 quando passiamo il capo di NW e finalmente da 30 nodi passiamo a 20. La velocità migliora un po' e con lei le nostre speranze di arrivare a Las Palmas ad un orario decente. La navigazione prosegue tranquilla, girato il promontorio cominciamo a vedere le luci del porto confuse con quelle della città. Entriamo e ci ormeggiamo al molo accoglienza. Siamo arrivati a Las Palmas di Gran Canaria, ancora non ci crediamo, la prossima tappa sarà dall'altra parte dell'oceano! Per tutta la notte il vento soffia a 20 nodi e oltre.
Un po' di spesa e siamo pronti per partire. La manovra è da brivido con il vento che ci spinge a banchina. Subito fuori dal porto il vento che si incanala tra le isole ci investe con 30 nodi, per fortuna da poppa. Apriamo la trinchetta e filiamo a più di 6 nodi. Proseguendo il vento cala fino quasi a sparire costringendoci ad accendere il motore. Lanzarote ci sfila a sinistra, costellata di rocce nere su cui le onde frangono spettacolarmente. Ricomincia ad aumentare il vento e con lui un'onda ripida e scomposta, 15 nodi, randa 3 mani e genoa, 20 nodi randa tre mani e trinchetta. Con l'avvicinarsi della notte ammainiamo la randa e ridiamo mezzo genoa, si cammina a 5/6 nodi ma si rolla tutta la notte. Il vento aumenta ancora e sostituiamo il genoa con la trinchetta. All'alba il mare è sempre più grosso, il vento invece cala, gira e poi non ci permette di procedere ad una velocità decente. Accendiamo di nuovo il motore e cominciamo a scorgere la sagoma di Gran Canaria. Il vento riprende a soffiare, diamo trinchetta e dopo aver circumnavigato la parte sud dell'isola entriamo a Puerto Rico. Decidiamo di entrare a Gibilterra per fare gasolio.
La rocca è sempre nascosta da una nuvola densa che la avvolge. Inoltrandoci nel golfo, appena superata la rocca, al Marina di La Linea splende il sole. Riflettiamo che in effetti, essendo Gibilterra territorio inglese, è giusto che sia freddo grigio e nuvoloso! Al benzinaio c'è un po' di fila e l'opzione richiede più del previsto. Finalmente facciamo il pieno, vado a pagare e quando torno scopro ch'è nel frattempo Giovanni ha trovato due passeggeri! Luca e Nicolas vengono con noi alle Canarie. Meglio un po' di compagnia diversa fa sempre piacere. Più ci addentriamo nello stretto più il vento aumenta, quando siamo al traverso di Tarifa siamo a 38 nodi. Lo stretto ci sputa nell'oceano alla velocità di 7 nodi. Abbiamo ridotto e poi tolto la randa e viaggiamo con uno straccetto di Genova. L'onda è alta e incrociata e infastidisce parecchio la navigazione fino a quando non siamo fuori dallo stretto, sul far della sera. Piano piano l'onda si allunga, il vento ci accompagna ancora per qualche ora poi cala. Facciamo tutta la prima notte a motore. I giorni e le notti si susseguono tra venti moderati e smotorate, slalom tra reti di pescatori lampeggianti nella notte e fitti banchi di nebbia. Dopo 4 giorni da Gibilterra cominciamo a vedere le luci di Lanzarote, Graciosa appare all'improvviso come una sagoma scura, non ci sono praticamente luci. Ci infiliamo nello stretto canale tra le due isole e cominciamo a vedere le luci di Caleta del Sebo, la nostra meta. L'ingresso del porto è stretto e buio: facciamo un ingresso da brivido. Un ormeggiatore ci segnala dove accostare con una lucina, ed eccoci ormeggiati all'inglese su un'altra barca, siamo arrivati alle Canarie! Finalmente si parte. Verso le 7,30 comincia ad albeggiare e noi stiamo facendo gli ultimi preparativi per la partenza.
Ieri abbiamo salutato gli amici che abbiamo conosciuto qui. Carlo, un mito della vela con le sue 40 e passa traversate atlantiche e un giro del mondo in solitario ci ha dato tanti consigli e ci ha fatto sognare con i suoi racconti di mari lontani, onde enormi e paesaggi da favola. I ragazzi bolognesi del Bavaria 49 che ci hanno intrattenimento con le loro peripezie durante una piacevole cena a bordo. Ciao a tutti, ci si vede alle Canarie! I saluti sono continuati con gli amici del Tonelillo, che ci hanno sfumato a suon di tapas. Con la coppia di tedeschi della barca accanto che ci aveva prestato l'unica chiave a bussola che non avevamo e che era proprio quella che ci serviva. Ierissera ci hanno regalato due bombole del gas che loro non usavano più e stamattina, ancora con il pigiama addosso, sono usciti in coperta per salutarci e augurarci 'a safe Journey'. Pieno di gasolio e... Adios Almerimar! Appena usciti dal porto come da previsioni ci accoglie un leggero vento contrario, quello che non avevamo previsto è questa fastidiosa onda corta e ripida. Diamo randa e motore e alle 15 abbiamo già fatto 45 miglia. In serata il vento cala, togliamo la randa e procediamo a motore. Quando comincia ad albeggiare vediamo la rocca di Gibilterra avvolta nelle nuvole e la costa africana. Decidiamo di entrare a Gibilterra per fare un ultimo pieno di gasolio. Finalmente in serata il vento cala, dopo una buona pasta andiamo a letto presto, alle 4 si salpa.
Usciamo dal porto di Aquilas con un buio pesto, ci accompagnano solo poche stelle e qualche fulmine di un temporale lontano sul mare. Più navighiamo verso Ovest più il chiarore dell'alba si attarda, sembra che il sole non voglia sorgere mai. Con poco vento ci avviciniamo al famigerato Cabo de Gada. Poche miglia prima del capo il vento aumenta fino a 10 nodi ma il mare si riempie di ochette: è la corrente che spinge in direzione contraria al vento. Ci teniamo radenti al capo con un passaggio da brivido in 5-7 metri d'acqua, così riusciamo ad evitare il vento e l'onda contrari. Ci godiamo il passaggio del capo che offre scorci davvero sorprendenti per la loro bellezza. Anche Cabo de Gada è sulla poppa, cominciamo a sentire il profumo dell'oceano e brindiamo con un ottimo nero d'Avola! Attraversiamo il golfo di Almeria con un lungo bordo di bolina e ce la godiamo finché il vento, tanto per cambiare, ci gira dritto sul naso. 15....20...23 nodi, via il genoa, via la randa, arranchiamo contro vento e onda. Così dalle 4 del pomeriggio alle 9 di sera quando ormeggiamo ad Almerimar Partenza alle 8 da Cartagena. Usciti dal golfo inizia a soffiare sui 10 nodi di prua. Tentiamo un bordo verso il largo ma ci dà scarso, allora tentiamo un bordo verso terra ma ci dà scarso anche questo, il vento viene dritto da Capo de Gada, dove dobbiamo andare noi.
10 nodi diventano 15, poi 20, poi 25 poi 28 sotto raffica, prendiamo la seconda mano, prendiamo la terza mano... l'onda ci frena... e si va verso la sera... Un'occhiata al portolano e via si torna 4 miglia indietro per rifugiarci a Aquilas. Il porticciolo è protetto ma stipato di pescherecci, alla fine troviamo posto all'inglese dal benzinaio, tanto qui è festa nazionale ed è chiuso. Domani poi ci si penserà. |
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Febbraio 2022
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